Maurizio Donadoni è nato a Bergamo il 7 gennaio 1958, ex maestro elementare e musicista, è un attore teatrale, cinematografico e televisivo.
Maurizio Donadoni è un attore da non perdere e che, seppur di matrice teatrale, ha anche alle spalle un lungo percorso cinematografico con una serie di opere che sono tra il meglio che il grande cinema italiano abbia saputo offrire dagli Anni Ottanta a oggi. Di forte impatto emotivo con lo spettatore, è ammaliante.
Appassionato di musica fin dall’adolescenza, compie degli studi musicali al conservatorio, anche se nel 1982 sceglie la carriera teatrale esordendo come interprete dell’opera di Shakespeare “Come vi piace” accanto a Ottavia Piccolo. Nello stesso anno, viene contattato da Gabriele Lavia che lo vuole al suo fianco in una rappresentazione teatrale de “Amleto”, passando poi vicino a Remo Girone e Paolo Graziosi ne “Troilo e Cressida”, mentre l’anno successivo, sempre per la regia di Lavia, è ne “I masnadieri”, nel ruolo di Schweiter.
Insomma, il teatro è il suo primo grande amore da “Bestia da stile” (1986, che gli ha permesso di vincere il premio Ubu) con Marisa Fabbri a “Ritratto di Dorian Gray”, fino a Ronconi che lo imporrà nel 1988 ne “I dialoghi delle Carmelitane” e ne “Rosamunda” (1989), senza contare “La vita è sogno” (1991).
L’esordio cinematografico è invece segnato dalla pellicola “Storia di Piera” (1983) di Marco Ferreri, accanto a Isabelle Huppert, Marcello Mastroianni, Hanna Schygulla e Loredana Berté e la sua performance sarà così soddisfacente da spingere il grande e dimenticato Ferreri ad imporlo anche ne “Il futuro è donna” (1984) e “I love you” (1986).
Altro importante regista nella sua carriera è Marco Tullio Giordana che lo dirige nel film tv “Notti e nebbie” (1984), poi nella pellicola “Sanguepazzo” (2008). Nella sua filmografia figurano anche titoli come: “Prima del futuro” (1985), “Anche lei fumava il sigaro” (1985), “Il caso Moro” (1986), “La coda del diavolo” (1986) e i film tv “La sonata a Kreutzer” (1985) e “Un bambino di nome Gesù” (1987) per la regia di Franco Rossi. Dopo aver recitato nel thriller “Caramelle da uno sconosciuto” (1987), è accanto a Jeanne Moreau in “Remake” (1987), entrando poi nei cast de: “Il volpone” (1988), “Qualcuno in ascolto” (1988), della fiction “La bugiarda” (1989) diretta da Franco Giraldi, che lo vorrà anche per la miniserie “Isabella la ladra” (1986) e nel telefilm “Requiem per voce e pianoforte” (1991).
All’inizio degli Anni Novanta, recita con Stefania Sandrelli ne “Evelina e i suoi figli” (1990) e con Max Von Sydow in “Una vita scellerata” (1990), ma anche ne “Riflessi in un cielo scuro” (1991). Si reinventa persino autore di drammi come “Fosse piaciuto al cielo” (1991) e “Memoria di classe” (1994, sulla tragedia del Vajont) che hanno vinto diversi premi teatrali. Alternativamente passa da televisione a cinema: “Tutti gli uomini di Sara” (1992), “Portagli i miei saluti” (1992), “Avanzi di galera” (1993), le miniserie “L’ispettore anticrimine” (1992) e “Scoop” (1992) e i film tv “Processo di famiglia” (1992) e “Doris una diva del regime” (1993).
Interprete spesso usato da Antonello Grimaldi, dal 1994, torna a teatro con “Line”, “Notti di Picasso” e “Check-point Papa”, ma continua a presenziare il grande schermo ne “Testimone a rischio” (1996) e “Gialloparma” (1999), mentre nel tubo catodico impersona il Colonnello Valente della fiction cult “La piovra 9 – Il patto” (1998). Spesso attore per Marco Bellocchio, recita per lui ne “L’ora di religione” (2002) con Sergio Castellitto, Chiara Conti, Gigio Alberti, Donato Placido e Piera Degli Esposti e ne “Il regista di matrimoni” (2006) ancora con Castellitto, ma anche con Donatella Finocchiaro e Gianni Cavina. Seguono le pellicole “Il bacio dell’orso” (2002), “Chi si ferma più” (2004), “Signora” (2004), “Fuoco su di me” (2006) e “Mare nero” (2006), nonché qualche episodio de “Diritto di difesa” (2004), le fiction “Imperium – Nerone” (2004), “La freccia nera” (2006), “Caravaggio” (2007) e “Pinocchio” (2008), nell’azzeccato ruolo di Mangiafuoco. Negli ultimi anni ha recitato ne “Il commissario Montalbano – Le ali della sfinge” regia di Alberto Sironi (2008), “Caravaggio” regia di Angelo Longoni (2008), “La solitudine dei numeri primi” regia di Saverio Costanzo (2010), “Una vita tranquilla” regia di Claudio Cupellini (2010) e “Cose dell’altro mondo” regia di Francesco Patierno (2011).