Birre artigianali: mancano le denominazioni e un po’ di regole…
Il fenomeno delle birre artigianali è ormai un fenomeno mondiale, che si sta allargando a macchia d’olio: i pionieri sono stati gli Americani dove alcuni birrifici-artigianali ormai sono diventati forse anche più famosi di quelli industriali.
Non sto parlando di vino, né tantomeno di prodotti alimentari “presidiati”, dove ad oggi le denominazioni e soprattutto le regole non mancano, ma mi riferisco alla BIRRA ARTIGIANALE.
In linea generale si intende per birra artigianale, una birra cruda, una birra che non viene né pastorizzata né microfiltrata e che, in alcuni casi rifermenta in bottiglia, come avviene per alcune categorie di vini frizzanti.
Detto ciò, è detto praticamente tutto: altre regole non esistono, soprattutto in Italia, ed ecco che nasce la grande confusione che spesso spiazza il consumatore, ma molto spesso confonde anche i grandi produttori di birra industriale che considerano un pericolo i piccoli produttori.
I grandi gruppi industriali temono infatti il crescente numero dei birrifici artigianali che possono portare via fette di mercato importanti non tanto per le singole produzioni ma per il crescente numero di produttori… che insieme fanno la forza. Per contrastare questo pericolo, anche i grandi produttori, si stanno cimentando nella produzione di birre artigianali, con risultati non sempre soddisfacenti.
Capita sempre più spesso, anche nella grande distribuzione, di trovare numerose tipologie di birre diverse che intrigano il consumatore curioso a partire dalle etichette, senza sicuramente trascurare a volte gli azzardi olfattivi e gustativi, che, a volte, possono sembrare eccessivi. Ma, se mancano delle normative di produzione e conservazione, ecco che a volte può capitare che tali birre artigianali siano maltrattate dai rivenditori e risultare imbevibili per il consumatore.
Il fenomeno delle birre artigianali è ormai un fenomeno mondiale, che si sta allargando a macchia d’olio: i pionieri sono stati gli Americani dove alcuni birrifici-artigianali ormai sono diventati forse anche più famosi di quelli industriali. Dagli USA il fenomeno è passato in Asia, dove la birra resta la bevanda alcolica più consumata ed è assolutamente arrivato anche in Europa, dove ha trovato terreno fertile nelle tradizioni delle produzioni brassicole belghe.
In Italia i primi birrifici artigianali, Birrificio di Lambrate, Birrificio Italiano e Baladin, risalgono alla metà degli anni novanta, ma possiamo dire che sia ancora abbastanza agli inizi e lo dimostrano le numerose manifestazioni dedicate alla birra artigianale che si svolgono praticamente ogni settimana in diverse località della penisola.
Settimana scorsa si è svolto l’evento Birra-Expo a Piacenza, dove è stata anche presentata la birra ARKA, nata dalla collaborazione di 12 produttori di birra con lo scopo di donare il ricavato della vendita alle cittadine alluvionate del modenese.
Noi di COMAC eravamo anche a Piacenza, perché per COMAC il progetto di affiancare i piccoli produttori in Italia e nel mondo è ormai una missione!